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I fibromi uterini sono il tumore benigno più frequente nella donna. Sono molto diffusi nella popolazione mondiale, con percentuali del 30%, 50%, 60%. Fortunatamente, hanno una prognosi ottima poiché non diventano quasi mai maligni, se non in rarissimi casi. Pertanto, sebbene una diagnosi di fibroma uterino non debba impaurire, è importante che la donna rifletta con il ginecologo su quali siano le strategie terapeutiche migliori da adottare.

I sintomi più comuni della menopausa sono sicuramente le vampate di calore, le sudorazioni e le tachicardie, catalogate come sindrome vasomotoria. A queste fanno seguito anche la comparsa dell’alterazione del sonno e del tono dell’umore, l’incapacità di prestare attenzione per periodi di tempo prolungati e alterazioni delle capacità lavorative, che sono tutte conseguenze dirette o indirette di modificazioni nel cervello della donna dovute alla riduzione della produzione degli estrogeni da parte dell’ovaio.

L’indicazione principale della terapia ormonale sostitutiva è la presenza di sintomi collegati, o collegabili, alla carenza ormonale, come le vampate di calore, le sudorazioni e la cosiddetta sindrome vasomotoria della menopausa che, oltre ad alterare la qualità di vita della donna, determina un maggiore rischio endocrino-metabolico susseguente, soprattutto per quanto riguarda il rischio di malattie cardiovascolari e di osteoporosi.

La lettura di questo articolo è riservata ai professionisti della salute.

I fibromi uterini sono i tumori benigni più comuni nelle donne e costituiscono la principale causa di ricoveri e visite ginecologiche.
Il Prof. Felice Petraglia ci ricorda l'importanza di sviluppare una terapia medica che sia in grado non solo di alleviare i sintomi, ma anche di ridurre le dimensioni dei fibromi.