I leiomiomi, noti anche come fibromi uterini, sono un gruppo di tumori benigni della muscolatura liscia comunemente presenti nelle donne in premenopausa.1 Questi tumori sono di origine monoclonale e si generano dalla muscolatura liscia dell’utero.1

Diversi studi hanno documentato come i fibromi uterini e i sintomi associati possano compromettere in modo significativo la qualità della vita correlata allo stato di salute della donna.2

Clinicamente, è noto come i fibromi uterini siano altamente sensibili agli effetti degli ormoni steroidei. Hanno un’aumentata espressione dei recettori degli estrogeni e del progesterone rispetto al miometrio (tonaca muscolare della parete uterina) normale.1 Gli studi indicano che gli steroidi ovarici, l’estradiolo e il progesterone promuovono la crescita dei fibromi uterini, e che le dimensioni dei fibromi spesso diminuiscono dopo la menopausa quando i livelli di questi ormoni si abbassano.1  

Epidemiologia e fattori di rischio dei fibromi uterini

I fibromi uterini vengono diagnosticati in circa il 70% delle donne bianche e in oltre l’80% delle donne di colore entro i 50 anni, ma l’incidenza dei sintomi clinici nelle persone di colore è doppia rispetto a quella riscontrata nelle donne bianche. In aggiunta alla discendenza africana, diversi fattori sono comunemente associati a un rischio più elevato di sviluppare fibromi: menarca precoce; uso di contraccettivi orali prima dei 16 anni; aumento dell’indice di massa corporea (BMI).1

Manifestazioni cliniche dei fibromi uterini

La presentazione clinica dei fibromi è variabile: si passa da pazienti asintomatici a pazienti con sintomi ricorrenti e progressivi che influenzano negativamente le attività quotidiane della donna.1

I sintomi più comuni sono dolore, pressione e sanguinamento vaginale anomalo.1

Importanti determinanti dei sintomi sono la posizione, la dimensione e il numero dei fibromi.1

La diagnosi di fibroma uterino

La diagnosi viene generalmente effettuata mediante un esame fisico completo e la storia clinica:1

  • L’esame obiettivo di solito conferma la presenza di un utero ingrossato e di forma irregolare.1
  • La conferma della diagnosi clinica si ottiene più facilmente tramite l’ecografia pelvica.1
  • La risonanza magnetica (MRI) può essere utile per determinare l’entità della vascolarizzazione o della degenerazione del fibroma.1
  • Se il sanguinamento è il sintomo predominante e si sospetta un’anemia o altre sequelae in termini di perdite ematiche ricorrenti, è indicato un emocromo completo.1

La rivalutazione periodica si basa solitamente su un mutamento dei sintomi clinici.1

Gestione del fibroma uterino

Considerando l’elevata prevalenza e incidenza dei fibromi uterini, è essenziale una piena integrazione delle cure tra gli operatori sanitari.1 Gli studi randomizzati ad oggi disponibili hanno mostrato progressi nel trattamento dei sintomi al fine di migliorare la qualità della vita delle pazienti.1

Bibliografia

  1. Florence AM, Fatehi M. Leiomyoma. [Updated 2023 Jul 17]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK538273/
  2. Fuldeore MJ & Soliman AM. Int J Womens Health. 2017;9:403–411.
Numero di lavoro: THX_IT_IT_19686_v1